jeudi 26 novembre 2015

Consiglio Supremo Difesa

Richiesta di Convocazione immediata del Consiglio Supremo di Difesa sulla questione Libia 





La petizione (data 23 Novembre 2015)

Visto e considerato:

L'evoluzione della sicurezza interna dei paesi europei, alla luce dei recenti attentati di Parigi;L'allargamento del conflitto in Siria ed Iraq con l'intervento di potenze terze (Russia, Francia, USA, Turchia, Iran) nella regione;
Il perpetuarsi della situazione di anarchia e guerra civile in Libia, unita al flusso di profughi e migranti nella regione ed all'assenza di azioni risolute per affrontare il tema;
Lo spostamento dell'attenzione di governi ed opinione pubblica dalle rotte marine a quelle terrestri per quanto riguarda il fenomeno migratorio;

hanno drammaticamente mutato il quadro presentato all'ultimo Consiglio Supremo del 21 ottobre u.s.,

URGE 

La riconvocazione straordinaria dello stesso Consiglio come previsto dalle vigente disciplina in materia (Decreto Legislativo del 15 marzo 2010, n. 66, in primis), con all'ordine del giorno le misure urgenti, a livello nazionale e di concerto con gli altri partners (comunitari, NATO ed ONU), relative alla situazione militare in Libia, in particolar modo i suoi riflessi sulla sicurezza interna.

Dove firmare 

BUONA CAUSA ORG 

CHANGE.ORG 


ASPETTI TECNICI 

Stiamo utilizzando al momento due piattaforme buonacausa.org echange.org. Sono stati riscontrati problemi tecnici di vario tipo (in entrambi il conteggio dei sostenitori della petizione è errato), ma stiamo approntando dei rimedi. Nel frattempo, chi ha firmato, ma non ha ricevuto una mail di conferma è pregato di conttare uno dei seguenti: Antonella Passacantilli, Massimo Bernacconi, Francesco Preti, sia in privato o come risposta a questo messaggio. 


Dove presentare il vostro sostegno alla petizione


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Approfondimenti sulla petizione




AGGIORNAMENTO PETIZIONE CSV DEL 26/11/2015

LOTTA ALL'ISIS

CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA: COSA E' e COSA FA'
Il Consiglio supremo di difesa è un organo di rilevanza costituzionale preposto all’esame dei problemi generali politici e tecnici attinenti alla sicurezza e alla difesa nazionale,previsto dall’art. 87 della Carta Costituzionale. Il Consiglio è presieduto dal Capo dello Stato ed è composto dal Presidente del Consiglio dei ministri, dai Ministri per gli affari esteri, dell’interno, dell’economia e delle finanze, della difesa e dello sviluppo economico e dal Capo di stato maggiore della difesa. In generale, il Consiglio costituisce sede istituzionale permanente per la discussione e l’approfondimento multidisciplinare delle problematiche relative alla sicurezza ed alla difesa.Il Consiglio supremo di difesa è strumento di dialogo e di confronto preventivo tra i responsabili dell’indirizzo politico in materia di difesa nazionale: attraverso esso i suoi componenti possono concorrere a definire criteri per il migliore esercizio delle rispettive singole competenze.

CONSIGLIO SUPREMO DIFESA DEL 21 OTTOBRE 2015

ESTRATTO DEL COMUNICATO STAMPA ULTIMA RIUNIONE (21/10/ 2015)
-Tutto va bene Madama la Marchesa-
1. Sulla base delle relazioni presentate dai Ministri degli Esteri e della Difesa, il Consiglio ha esaminato la situazione internazionale rilevando come la perdurante offensiva Daesh, il moltiplicarsi dei conflitti e l'instabilità nella regione mediterranea e nel vicino oriente, le crescenti ondate migratorie, nonché le difficoltà incontrate dalla Comunità Internazionale nella gestione delle crisi caratterizzino un quadro delle relazioni internazionali e della sicurezza in rapido e sensibile deterioramento in aree molto prossime all'Italia e all'Europa.
2. Il Consiglio ha quindi valutato i possibili riflessi della situazione sul territorio nazionale, illustrati dalla relazione del Ministro dell'Interno. In questo contesto, le risorse per la sicurezza e la difesa, bene impiegate con intelligenza e pragmatismo per prevenire prima ancora che per reagire, sono produttive per il benessere e lo sviluppo del nostro Paese.
3.L'Italia opera in seno alla Comunità Internazionale, con tutte le capacità di cui dispone, per la pacificazione e la stabilizzazione della Libia e, nello stesso tempo, per concorrere alla sconfitta dell'offensiva terroristica nei diversi teatri di crisi in cui essa si sviluppa e dai quali minaccia di investire il nostro stesso Paese.
CANDIDATI SENZA VOCE
1. Noi riteniamo che il consiglio supremo di difesa si debba riunire in seduta d'emergenza per rivalutare i rischi di sicurezza alla luce dell'attentato ISIS di Parigi, della situazione di continua allerta in Belgio ed in Francia, nonchè per riesaminare l'opera dell'Italia in seno alla Comunità Internazionale, in particolare l'impegno afghano ( da ridurre) e l'impegno libico, a cui dare alta priorità.
2. Riesaminare la decisione di ridurre il budget della difesa del 10% a partire dal prossimo anno. La prima priorità non è difendersi dai terroristi sul suolo italiano, che puo' portare a spiacevolissimi "danni collaterali", ma lasciare i terroristi fuori dalla porta.
3. Infine, questo organo supremo ha il dovere di comunicare ai cittadini lo stato dell'attuale allerta e le proprie linee di indirizzo in relazione ai cambiamenti che sono avvenuti dopo la riunione del 21 Ottobre 2015. 

AGGIORNAMENTO PETIZIONE CSV DEL 24/11/2015

E' appena un giorno che abbiamo lanciato la petizione e già abbiamo ricevuto centinaia di adesioni.
Chiediamo che il Consiglio Supremo di Difesa presieduto dal Presidente Mattarella si riunisca e decida strategie diplomatiche e di difesa per contrastare il terrorismo islamico per evitare che i terroristi entrino in Italia e compiano il macello che hanno compiuto a Parigi. Cio' che è accaduto sui cieli tra Turchia e Siria è la prova provata della delicatezza della situazione. Cosa aspettano a riunirsi non si sa, visto che altri paesi (Belgio e Francia) lo hanno già fatto.
Continueremo la petizione sino a quando questi "grandi papaveri" non si riuniranno . Stasera vogliamo riportare una frase di un aderente e rispondere.
Aderente CSV: - Sostanzialmente stiamo chiedendo a degli alti papaveri di riunirsi e decidere qualcosa. Ma mi pare che la realtà abbia già ampiamente dimostrato che essi non sanno decidere una beneamata ceppa.
CSV: noi invitiamo tutti gli aderenti CSV a firmare la petizione proprio per mettere questi alti papaveri di fronte alle loro responsabilità e perchè non dicano un giorno che non gli era stato detto o che avevano male interpretato. La loro infirgandaggine dovrà risultare cristallina, se il peggio dovesse diventare peggio.








lundi 23 novembre 2015

PETIZIONI IN LINEA

Petizioni in linea: quale piattaforma scegliere?


Il problema

Dopo una iniziale campagna con change.org in cui vi era un'assoluta congruità tra dichiarazioni di voto e conteggio dei sostenitori della petizione, le seguenti due campagne hanno mostrato un'assoluta incongruità tra dichiarazioni di sostegno e conteggio dei sostenitori. Alla seconda campagna abbiamo chiesto spiegazioni a change.org. Esse sono arrivate in ritardo e le risposte fornite non risposndevano alle domande sollevate. Nella terza campagna abbiamo verificato che change.org non forniva il riscontro di sostegno alla campagna via mail, ma solo ad alcuni. Si è pensato che vi fosse una procedura da seguire per avere la certezza di ricevere la registrazione di voto, ma tale procedura non è stata trovata. L'esperienza impone che change.org non ha una procedura stabile che permetta di registrare tutti quelli che danno sostegno alla campagna, ma solo quelli che in modo aleatorio indovinano la procedura per ricevere la mail. Detto in altro modo, ci sono persone che entrano in change-org, fanno vari click di adesione, ma essi non vengono registrati come sotenitori. L'interfaccia in inglese, invece che italiano, aumenta la probabilità di confusione per il sostenitore della campagna. L'esperienza diretta trova conferma in "Fare Petizioni" scritto da  Valerio Quatrano, il quale dice che change.org non ha "un sistema di statistiche interno per valutare l’andamento della campagna". In pratica il conteggio dei sostenitori non è assicurato da change.org. 





E' possibile risolvere il problema rimanendo in change.org?

Questo punto è da verificare. Bisognerebbe mettere un conteggio di click "positivi" tipo "like" al di fuori di change.org. In ogni caso change.org ha una "presenza dei bottoni sociali per condividere la pagina sui Social Network", ed inoltre ha la "possibilità di incorporare la petizione nel proprio sito web", ma non ha alcuna "possibilità per i sostenitori di creare delle pagine web per raccogliere firme in prima persona". In pratica se i click entrassero da FB  o dal blog verso change.org, allora si potrebbe fare il conteggio. Ipotesi tutta da verificare. 

E se usassimo Avaaz

Anche questa ipotesi è da verificare. Avaaz ha statistiche interne, permette la condivisione in FB e Twitter, ma non permette la condivisione sul proprio blog. Le statistiche interne "sembrano" una soluzione, ma su avaaz corrono voci di manipolazione delle campagne per scopi occulti dei proprietari di Avaaz. Sembra che l'unico vantaggio su change.org sia il fatto che l'interfaccia è in italiano. 

E se usassimo "Go Petition"?

Go Petition è senz'altro la piattaforma più potente per lanciare petizioni ed avere certezza dei risultati. Infatti bisogna "attivamente" sostenere la campagna. Non basta un semplice click, ma bisogna passare tutta una serie di informazioni. Il problema principale che l'interfaccia è in inglese. Quindi il sostenitore dovrebbe avere un vocabolario d'inglese superiore alla media italiana.  La strada non è percorribile per petizioni generali, ma solo specifiche e settoriali.

E se usassimo "buonacausa.org" ?

Buonacausa.org sembra la miglior soluzione, perchè offre gli stessi servizi di change.org, ma in più permette la "possibilità per i sostenitori di creare delle pagine web per raccogliere firme in prima persona". Inoltre buonacausa.org ha l'interfaccia in italiano. Sembra quindi la soluzione migliore. Da verificare chi c'è dietro questa organizzazione. 

How to be effective with your petition drive


Targets: Make sure to have links to the websites, blogs or profiles connected to the issue you are petitioning for or against.

Presence: Don’t leave your petition waiting to be noticed! Your petition should be unavoidable to be effective. Use social media outlets to their greatest potential. Create a Facebook Page or Group for the petition with links, information and space for people to share their personal stories. Personalization gets more attention than a form letter.

Social bookmarking: Consider e-mail to be the digital age equivalent to being hassled by petitioners with clipboards on street corners. Indiscriminate e-mail blasts are considered spam. Instead, spread the word on Twitter, Facebook and your blogs! Interlink as much as possible to spread the word. You can link the petition site back to Facebook and your blog to give it more heft.

Pros and cons to online petitions


Pros: The major upside is this: Here’s an easy way to get the word out about your cause and perhaps make a difference. Online petitions are particularly useful if you are mobilizing opinion on behalf of a cause while on a deadline. Demonstrating strong public opinion in mass quantities is especially useful if you’re racing the clock to a major vote or decision.

Cons: A few drawbacks come with petitioning online. First, there’s the “good deed syndrome,” sometimes called slacktivism: the notion that by filling out an online petition, a user considers that an “accomplishment” rather than becoming educated and involved. A second drawback is the “click and send effect” among petition gatherers: the notion that quantity beats quality. While the number of signatures is important, the quality of the petition and the input of the people signing it — eg., people taking time to write a message — proves more persuasive than raw numbers.

Last, consider your social capital. Author Clay Shirky writes about social capital in his books “Here Comes Everybody” and “Cognitive Surplus.” Social capital is what we gain from interacting within our community. The “I-do-for-you-and-you-do-for-me” ideology presents a social contract between individuals, and petitions play an important role in our civic space.

Risorse: links


http://www.informarexresistere.fr/2012/10/25/cose-avaaz-e-cosa-ce-sotto/

https://drive.google.com/file/d/0B0-pvZxxBB9IVEFpQzBzOVdxUDA/view?usp=sharing

http://www.socialbrite.org/2010/07/20/9-online-petition-tools-how-to-make-a-difference/

http://www.wallaceresources.us/PetitionSites.html